Save the Family for Africa
Progetto “FONDAZIONE SILVANA PAOLINI ANGELUCCI (Onlus) SAVE THE FAMILIES FOR AFRICA”
Un approccio ‘olistico’ nella prevenzione della trasmissione ‘madre – figlio’ dell’infezione da HIV in Africa.
Premessa.
Oggi l’infezione da HIV rappresenta senza alcun dubbio la maggiore e più autentica ‘minaccia sanitaria’ per le popolazioni africane. Soprattutto nelle aree maggiormente più povere, dove l’HIV si associa a malnutrizione, malaria e altre patologie infettive croniche (per es. la tubercolosi), la causa di morte riconducibile all’infezione da HIV è numericamente la più significativa.
Gli approcci c.d. ‘generalizzati’ alla risoluzione del problema - basati cioè su un maggiore e più diffuso accesso dei malati al trattamento con farmaci antivirali, svincolato e non adeguatamente supportato però dalla creazione di strutture sanitarie specialistiche, logisticamente predisposte ai trattamenti antivirali e con personale medico e paramedico altamente preparato - hanno finora costituito il modo più comune di affrontare la piaga dell’HIV in Africa. Questo modo di affrontare il problema ha trovato la sua giustificazione di fondo nella necessità di ‘far presto’ per salvare un intero continente, ma ha finito per posporre di fatto soluzioni basate su strategie più ‘strutturali’ per contenere (se non debellare) questo flagello. In altre parole, non si è percorso un approccio – come dire – ‘olistico’ al problema dell’HIV, un approccio cioè che consideri la persona nella sua interezza, la persona cioè vista e contestualizzata nell’ambiente locale in cui vive e opera. Se nei Paesi Sviluppati questo approccio ha permesso che l’AIDS si trasformasse da malattia ‘certamente mortale’ a malattia ’cronica, ma controllabile’, in molti paesi africani, invece, nonostante l’ampio e più diffuso ricorso ai trattamenti antivirali, alla fine il tasso di controllo del virus rimane circoscritto e limitato, sicché aumentano il tasso di fallimento degli interventi terapeutici, i fenomeni di resistenza al virus e la progressione clinica della malattia.
Secondo il ‘modello olistico’ di intervento nei confronti del problema dell’HIV, una delle maggiori chiavi di successo della terapia antivirale si è dimostrata la ‘prevenzione della trasmissione madre-figlio dell’infezione’. Questa modalità di intervento terapeutico – denominata PMTCT (Prevention Mother-To-Child Transmission) - ha efficacemente ridotto in Europa il numero di neonati affetti da HIV. Se pensiamo soltanto al nostro Paese, ad esempio, si riducono a pochi i casi di bambini sieropositivi dalla nascita; la maggior parte delle volte si tratta di figli di donne immigrate in Italia e non ancora integrate nel nostro tessuto sociale, laddove è ormai acclarato (sia da noi che in altri paesi europei) che l’accesso al trattamento agli antivirali di donne già nel periodo della loro gravidanza riduce al minimo la probabilità di trasmissione dell’infezione dalla madre al figlio. Parimenti, ma in senso precisamente contrario, in Africa la trasmissione verticale ‘dalla madre al neonato’ dell’infezione è la minaccia più grave da affrontare per combattere e contrastare efficacemente la diffusione dell’AIDS.
Così, intervenendo sulla catena di trasmissione madre-figlio si riesce a:
- Trattare le madri salvandole la vita e diminuendo il fenomeno dell’orfanità;
- Aumentare il numero di bambini ‘sieronegativi’, incrementando la loro speranza di una vita normale;
- Mettere sotto controllo la replicazione del virus per via sessuale da parte di donne sieropositive.
A latere – ma non per questo meno rilevante – l’approccio di tipo olistico al problema dell’HIV prevede il coinvolgimento contemporaneo anche dei padri insieme alle loro mogli e ai loro figli.
Il progetto SAVE THE FAMILIES FOR AFRICA: ambito dell’intervento, obiettivi e durata
Il progetto - che nasce dal comune interesse e dall’impegno concreto che due organizzazioni ‘no profit’ italiane, la FONDAZIONE SILVANA PAOLINI ANGELUCCI (Onlus) e la Fondazione AVIRALIA, hanno voluto congiuntamente rivolgere alla lotta delle famiglie dell’Africa contro la endemica piaga dell’HIV che le affligge - consiste nell’applicare i protocolli di intervento medico-sanitario del tipo PMTCT primariamente nell’ambito di un centro sanitario individuato e selezionato nello stato africano del MALAWI, e più precisamente il LIKUNI MISSION HOSPITAL, ente ospedaliero ‘privato’ situato a circa 9 Km ad Ovest di Lilongwe, capitale del Malawi.
La FONDAZIONE SILVANA PAOLINI ANGELUCCI (Onlus), costituitasi nel 2005 per onorare la memoria della Signora Silvana Paolini Angelucci e per continuare la sua instancabile opera umanitaria di sostegno a favore di persone e situazioni di bisogno, ha da subito dimostrato piena adesione e convinto interesse a sostenere lo sviluppo integrale del progetto, proponendosi pertanto quale ente finanziatore dell’intero programma medico di intervento.
La Fondazione AVIRALIA, a sua volta, si è assunta in toto l’impegno del coordinamento medico-sanitario e della supervisione operativa del progetto sul campo. Ciò significa, in particolare:
- Organizzare lo start-up del progetto;
- Coordinare l’acquisizione di personale dedicato;
- Organizzare le spese, intervenendo anche direttamente come centro di spesa per l’acquisto di materiale, o per l’acquisizione di personale dedicato, laddove le circostanze lo rendessero conveniente e/o necessario da un punto di vista logistico e amministrativo;
- Pianificare le missioni in loco;
- Valutare periodicamente l’andamento del progetto, attraverso rendicontazioni economiche e sanitarie;
- Sviluppare tutte le attività richieste per monitorare e ottimizzare l’andamento del progetto.
Gli obiettivi primari del progetto sono così temporalmente definiti:
- A breve termine (entro 9-12 mesi dallo start-up): rendere operativo e funzionante il programma di PMTCT nell’ambito della struttura ospedaliera prescelta. Ciò significa:
- Inizio del trattamento terapeutico della famiglie di madri sieropositive;
- Implementazione delle attività di screening del virus;
- Inizio dell’attività di supplementazione alimentare;
- Integrazione del programma di PMTCT con quelli di prevenzione e cura di TBC e Malaria.
- A medio termine (da 12 a 24 mesi dallo start-up): espandere la strategia di trattamento all’interno dell’ospedale:
- Allargando il perimetro dell’attività sul territorio e coprendo al massimo livello possibile le madri sieropositive e i propri nuclei familiari di appartenenza;
- Mettendo a regime il laboratorio di analisi a supporto delle attività di prevenzione/diagnosi/cura dell’HIV;
- Completando l’attività di formazione del personale locale nell’ottica di una ‘autonomizzazione’ della struttura ospedaliera nell’applicazione dei protocolli del PMTCT.
Nell’ottica di giungere ad una consolidata messa a regime e alla maturazione dei risultati fissati dal programma, si prevede che il progetto si svolga nell’arco di tempo di un biennio (2015 – 2016).
Progetto “FONDAZIONE SILVANA PAOLINI ANGELUCCI (Onlus) SAVE THE FAMILIES FOR AFRICA” (2015-2016)
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