Dati epidemiologici: la situazione mondiale e quella italiana

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Il panorama mondiale HIV/AIDS nel rapporto delle nazioni unite

Leader mondiale nella lotta contro l’AIDS è UNAIDS (United Nations Programme on HIV/AIDS), il programma delle Nazioni Unite avviato nel 1996 per promuovere e coordinare le attività di sensibilizzazione, prevenzione e trattamento del virus HIV.

Dal rapporto 2012 dell’UNAIDS che ci dà un quadro mondiale, alla fine del 2011 risultano nel mondo circa 34,0 milioni di persone che vivono con l’HIV (nel 2001 erano 29,4 milioni). Il numero di nuovi casi di contagio nel solo 2011 sono stati circa 2,5 milioni, vale a dire il 20% in meno dei nuovi casi di contagio avvenuti nel 2001 (3,2 milioni). Il peso dell’epidemia continua a variare tra paesi e regioni.

A livello mondiale, il numero di persone infettate di recente continua a scendere: il numero di persone (adulti e bambini) che hanno contratto l'infezione da HIV nel 2011 (circa 2,5 milioni di persone) è stato inferiore del 20% rispetto al 2001. Anche qui la variazione è evidente. I più acuti cali nel numero di persone che acquisiscono l'infezione da HIV dal 2001 si sono verificati nei Caraibi (42%) e Africa sub-sahariana (25%).

Il panorama italiano: la Commissione nazionale per la lotta contro l’AIDS

In Italia nel 1987 è stata istituita la Commissione nazionale per la lotta contro l’AIDS. La Commissione è composta da infettivologi, immunologi, virologi ed esperti di sanità pubblica, con finalità di formazione/informazione, ricerca, assistenza.

Nel Novembre 2006 si è insediata presso il Ministero della Salute la nuova Commissione nazionale per la lotta contro l’AIDS, alla quale è attribuito l’incarico di fornire indicazioni sui messaggi prioritari oggetto delle campagne d’informazione istituzionali e delineare progetti di formazione medica continua, con particolare attenzione ai test e alla gestione della cronicità dell’infezione. Per quanto riguarda il settore della ricerca, la Commissione fornisce indicazioni sulle modalità di selezione dei progetti e sulla destinazione dei fondi, promuovendo il coordinamento a livello internazionale, i progetti di ricerca multicentrici internazionali finanziabili dall’Unione Europea e gli approcci terapeutici di tipo innovativo.

Alla Commissione spetta, inoltre, la sorveglianza sui trend epidemiologici nei paesi industrializzati e nel territorio nazionale.

Il Ministero della Salute nel 2008 ha istituito il sistema di sorveglianza nazionale delle nuove diagnosi d’infezione da HIV, aggiungendo l’infezione da HIV all’elenco della Classe III delle malattie infettive sottoposte a notifica obbligatoria.

Fino al 2008, infatti, solo l’AIDS era sottoposto a notifica obbligatoria, mentre l’infezione da HIV (in fase pre-Aids) non lo era.

In Italia, nel periodo 1985-2011, sono state segnalate 52.629 nuove diagnosi di infezione da HIV; solo nel 2011 sono stati diagnosticati 5,8 nuovi casi di HIV positività ogni 100.000 residenti. Nella maggior parte delle regioni italiane l’incidenza dell’infezione da HIV sembra avere un andamento sostanzialmente stabile; in alcune aree però (Bolzano, Sassari, Valle d’Aosta, Umbria, Sicilia) appare in aumento, mentre in altre si osserva un andamento in diminuzione (Lazio, Piemonte, Emilia-Romagna, Marche, Trento). Nel 2011 l’incidenza più bassa è stata osservata in Calabria e quella più alta in Valle d’Aosta.